Per chi ama la cucina italiana, c’è un solo pellegrinaggio possibile: verso Castel di Sangro, per affrontare la cucina quintessenziale del Ristorante Reale. Non che Niko Romito si sia mai dipinto come il sacerdote dell’alta cucina, anche se certe coincidenze come il nome (Romito è l’arcaico di Eremita) e il monastero su cui ha edificato il suo ristorante potrebbero lasciar pensare altrimenti. Un autodidatta, che in vent’anni ha scalato le classifiche mondiali della ristorazione. Ha sempre offerto una cucina fatta di elementi semplici, di ingredienti normali, incarnata sempre più spesso in menù interamente vegetariani. Romito ha raggiunto una consapevolezza spiazzante: utile e bello sono la stessa cosa. Nella loro pura sintesi si cela il segreto della Natura.